Pizza

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’Inventata’ a Napoli nella prima metà dell’Ottocento, la pizza è diventata nel corso del tempo una pietanza universale, adottata in tutti i paesi e da popoli con tradizioni culinarie tra loro diversissime. Una delle ragioni di questo successo planetario è la sua versatilità: la ricetta di base, semplicissima, si presta infatti a un’infinità di variazioni, adattandosi ai gusti più diversi e alle esigenze di tutti i palati, dai più semplici ai più raffinati.

Il primo pizzaiolo a diventare celebre fu Domenico Testa, che a Napoli preparò la pizza per la regina del Regno delle Due Sicilie nella prima metà del 19° secolo. La notizia con tutta probabilità si sparse, perché quando nell’estate del 1889 il re d’Italia Umberto I e la regina Margherita arrivarono a Napoli per le vacanze vollero provarla anche loro. E così, il 9 giugno, a corte furono chiamati don Raffaele Esposito e sua moglie Rosa Brandi, titolari della pizzeria Pietro il Pizzaiolo, alla salita Sant’Anna di Palazzo.

Don Raffaele preparò tre pizze: due erano tradizionali, la terza presentava una novità, la mozzarella. A don Raffaele parve infatti buona l’idea di offrire ai reali una pizza tricolore come la bandiera del regno: il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il verde del basilico. La regina apprezzò molto questo tipo di pizza e don Raffaele mise subito a frutto la regale approvazione: il giorno dopo la nuova pizza Margherita era già sui banchi della sua pizzeria e divenne presto la pizza più famosa al mondo.

Fonte: Treccani

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