Luciano Sorbillo pizzaiolo napoletano

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Luciano Sorbillo, esponente della terza generazione dei Sorbillo, la storica famiglia dei pizzaioli napoletani, nipote e figlio d’arte di nonno Luigi, uno dei 36 figli di Sorbillo Giuseppe che aprì nel 1935 una sua pizzeria oramai storica in via dei Tribunali 35. Lui e nonna Carolina misero al mondo 24 figli. Uno di questi era il padre di Luciano Sorbillo, Rodolfo Sorbillo, il quale nel 1959 fece la prima pizza con il cornicione ripieno di ricotta in occasione dell’inaugurazione dello stadio San Paolo di Napoli. Un ricordo gradito e gustato da tutta la Città.

Luciano, persona poliedrica ed eclettica, ha voluto continuamente mettersi alla prova nel mondo lavorativo non dimenticando mai la sua passione viscerale per la pizza che ha sempre fatto senza interruzione. Una tradizione tramandata dalla famosa “Zia Esterina”, la primogenita, che ereditò dai nonni la famosa pizzeria.

Ad oggi Luciano Sorbillo è il titolare della pizzeria “Luciano Sorbillo Pizz a’ street” inteso come pizza di strada, servita in modo tradizionale, alla mano, spesso in ambienti piccoli e con pochi fronzoli.  L’unico scopo è favorire la convivialità a tavola senza mai trascurare la scelta delle materie prime. Una predilezione va al prodotto a km 0 ma soprattutto materie prime di origine Campane e di altissima qualità.

L’idea “Luciano Sorbillo Pizz a’ street” nasceva già nel 2015 in occasione del Tevere Expo Roma. In quell’occasione Luciano Sorbillo definisce il suo modo di fare la pizza.

Ci tengo molto ad utilizzare prodotti tipici della Campania e fornisco un prodotto molto leggero, rifiutando prodotti industriali. Utilizzo otto tipi di pomodorini diversi che sono varianti del tipico pomodoro dell’agro Nocerino-Sarnese. Sulla mia marinara c’è l’aglio dell’Ufita dell’avellinese.  Quello che oggi si mangia in Italia, per il 90% è cinese.

L’olio extravergine è prodotto dall’azienda Ciarletta che all’Expo di Milano ha ricevuto il premio di migliore extravergine italiano.

Un discorso a parte meritano le farine che sono frutto di uno studio attento che ho fatto negli anni e che sono l’ingrediente base della pizza. Da un chicco di grano si ricavano ben quattro tipi di farine che si distinguono in “meno raffinate” e “bianche raffinate”. Uso quelle meno raffinate tipo 1, lavorate a pietra,  che sono fonte di fibre, vitamine A, B, C, E, D, ferro, magnesio e potassio.

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